Tabernacolo marmoreo

Il tabernacolo, posto dinanzi all’abside sinistro in corrispondenza dell’altare dedicato a San Giuseppe agonizzante, è stato commissionato nella seconda metà del Quattrocento da Pietro Balbo, vescovo di Tropea di origine pisana, appartenente a una famiglia i cui rami veneziani avevano espresso importanti prelati e anche un pontefice. Forse originariamente collocato a parete, ha assunto, nella fase della sua traslazione a fine Ottocento, il carattere di tempietto indipendente, perché inglobato in una struttura in muratura.

L’opera a rilievo, dipinta in azzurro e oro secondo un gusto diffuso nella seconda metà del XV secolo, fu probabilmente eseguita da uno scultore di provenienza lombarda, attivo nel Regno di Napoli. Il portello eucaristico è fiancheggiato da due angeli inginocchiati inseriti in una struttura architettonica prospettica con una volta a botte cassettonata. La scena è inquadrata da due paraste decorate che sorreggono una trabeazione che accoglie una iscrizione in latino e in greco dedicata al Santissimo Sacramento.

Cosa vedere qui

Per saperne di più

Scheda scientifica del tabernacolo