La Cattedrale è l’edificio sacro più importante della città, e nei secoli è stata sede di avvenimenti di grande rilievo, come l’incoronazione del re di Napoli, Ferrante d’Aragona (1459).
Attestato dalle fonti sin dai primi anni del Duecento, il Castello di Barletta visse una fase di profondo rinnovamento in età federiciana e angioina.
Costruito accanto alla chiesa del Santo Sepolcro, l’edificio ha nel Cinquecento la funzione di archivio delle scritture della città
È uno dei luoghi più significativi della città in quanto ospita quella che, comunemente, è definita Cantina della Sfida, ovvero il luogo in cui sarebbe scoccata la scintilla che avrebbe portato alla celebre Disfida di Barletta
A pochi passi dalla Cattedrale di Santa Maria Maggiore, l’oratorio di San Pietro fu eretto, a partire dal 1549, dall’antica arciconfraternita del Santissimo Sacramento
L’edificio testimonia lo stretto legame che intercorre tra Barletta e la città di Canne, evidente anche nella costruzione del borgo dove sorse la chiesa di San Giacomo, che accolse i profughi di quella città
La chiesa di Santa Chiara venne fondata nel XV secolo, ma non resta molto della sua fase rinascimentale
La vicenda della chiesa di Santa Maria di Nazareth, testimonianza dei rapporti molto stretti tra Barletta e la Terrasanta, è complessa
Il Colosso di Barletta è il monumento più noto della città: comunemente indicato con il nome dell’imperatore Eraclio, in realtà sfugge a ogni identificazione certa
I resti dell’antica cinta muraria sono visibili in diversi punti della città
Fondata probabilmente già a fine XI secolo assieme al borgo annesso, nel quale si rifugiarono i profughi giunti da Canne, la chiesa di San Giacomo, ubicata fuori le mura, appartenne a lungo ai benedettini di Monte Sant’Angelo.
Documentata già nel XII secolo, la chiesa di San Salvatore venne dedicata a Sant’Andrea a seguito del passaggio, accordato dalla famiglia Della Marra nel Cinquecento, ai frati francescani.
L’Ordine Ospitaliero Gerosolimitano aveva in Barletta uno dei priorati del Regno. La sede dell'Ospedale sorse a ridosso del centro antico, sull’antica Strada del Cambio, e nei pressi di due importanti chiese: Santa Chiara e Santa Lucia.
Noto anche come Palazzo Samuelli, dal nome della famiglia che lo abitava ancora nel Settecento, l’edificio appartenne all’importante casata degli Affaitati
Il palazzo, che porta il nome della famiglia Bonelli che ne fu proprietaria dal 1685, in epoca rinascimentale appartenne alla nobile famiglia Della Marra.
Costruito nel Cinquecento su un edificio preesistente, prima di passare alla famiglia Della Marra nel 1633, appartenne a Lelio Orsini, conte di Pacentro, Tagliacozzo e Oppido, che a fine XVI secolo volle restaurare l’edificio.
La costruzione del Palazzo Pretorio, nuova sede dell'universitas, si rese necessaria quando, nel 1540, il Palazzo del Capitano (Palazzo dell’Arco) venne ceduto alle monache benedettine dell’Annunziata per essere adibito a convento.
Costruito nel XV secolo nella piazza antistante la Cattedrale di Santa Maria Maggiore, di cui occupa parte del sagrato, Palazzo Santacroce prende il nome dalla casata che, nel Settecento, subentrò ai Queralt.
La porta, che oggi appare come un monumento a sé stante, isolato, è l’unico esemplare superstite in città delle porte inglobate nel sistema delle mura urbiche.
Del porto di Barletta, costruito con molta probabilità contestualmente alla città, si ha notizia dal II-IV secolo d. C.
Il palazzo fu fatto costruire nel 1473 da Francesco de Arenis, giustiziere di Terra di Bari e Terra d’Otranto, e fu sede del capitano della città. Nel Cinquecento divenne invece un monastero e accolse le monache benedettine dell’Annunziata.
Attestata dal XII secolo tra le possessioni dei cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, la chiesa sorgeva inizialmente al di fuori del perimetro cittadino: con l’ampliamento delle mura, nel 1162, venne inglobata all’interno della città.
L’Arco rappresentava il punto terminale della tradizionale cerimonia di accesso dei vescovi in città, durante la quale il presule, su un’asina bianca, veniva condotto fino alla cattedrale.
Il castello di Gerace fu fondato intorno all’VIII secolo su preesistenti fortificazioni di età romana, in corrispondenza di uno sperone di roccia separato dalla rupe della città, cui fu congiunto con l’ausilio di un ponte levatoio.
Fondata nella seconda metà del Duecento, la chiesa faceva parte di un complesso conventuale molto più ampio di quello attuale, che risulta contiguo al fronte laterale sinistro dell’edificio.
La cattedrale fu fondata in età normanna tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo, su una preesistente e più modesta chiesa bizantina posta al livello della cripta.
Il palazzo conserva le tracce della sua prima edificazione, che risale alla seconda metà del Quattrocento.
La fondazione del palazzo Candida risale alla seconda metà del Cinquecento, quando la famiglia dell’omonimo vescovo siracusano giunse al suo seguito a Gerace, dopo la sua nomina nel 1552.
Il palazzo, che, oltre alla residenza privata del vescovo, ospita attualmente una parte del Museo diocesano, fu probabilmente realizzato nel Basso Medioevo, contestualmente alla costruzione della Cattedrale.
Il portale è una traccia importante dell’attività di Giovan Battista Lucifero, appartenente a una famiglia di abili scalpellini e architetti geracesi
Il primo Seminario vescovile di Gerace fu fondato dal vescovo Andrea Candida a sue spese nel 1565, secondo i dettami della Controriforma.
La statua, attualmente collocata a destra dell’altare nella chiesa del monastero di Sant’Anna, proviene dall’ormai distrutta cappella di Santa Maria del Gesù, fondata dalla contessa Caterina Concublet in San Francesco d’Assisi a Gerace
osiddetto Arco di Marzano ingloba la porta di Piazza, ovvero una delle porte urbiche che davano accesso al distretto medievale di Borgonovo, nella parte alta della città.
Il castello sorge su un sito molto stratificato, che un tempo ospitava l’antico porto della colonia greca di Hipponion.
Il Castello, che sorge nel punto più alto della città, ospita una delle sedi della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio della Calabria e il Museo Archeologico Nazionale Vito Capialbi.
La chiesa, principale parrocchiale di Vibo prima dell’attuale Duomo, è collocata nel punto più alto della strada che, in epoca medievale, rappresentava l’asse di congiunzione tra il quartiere di Borgonovo e quello di Terravecchia
La chiesa oggi dedicata a Santa Maria la Nova è stata fondata nel 1521 su iniziativa del duca di Monteleone, Ettore Pignatelli, sotto il titolo di Santa Maria del Gesù.
L’edificio sorge sul sito prima occupato dalla chiesa di Santa Maria della Neve, fondata nel IX secolo vicino al borgo medievale denominato Terravecchia.
ell’edificio. Le origini della dimora risalgono all’intervento promosso dal condottiero beneventano Galeazzo Capialbi tra il 1496 e il 1514, su un’area a lui concessa dal Parlamento cittadino.
La porta, una delle sette che dava accesso all’insediamento medievale di Borgonovo, si trovava all’estremità meridionale della cinta muraria medievale, edificata su iniziativa di Carlo II d’Angiò tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento
Il Valentianum, o Museo dell’Arte Sacra di Vibo Valentia, sorge al primo livello dell’antico convento domenicano istituito nella città nel 1455.
Il frammento era parte di una più ampia iscrizione fatta apporre nel 1598 dal duca di Monteleone, Ettore III Pignatelli, sull’altare di cui aveva stabilito la realizzazione per un riallestimento dell’area del coro nella chiesa di Santa Maria del Gesù
La chiesa è ubicata all’estrema propaggine nord-orientale del promontorio su cui sorge la città, in un’area prima occupata dalla piccola chiesa di San Pietro ad Ripas.
Il ruolo del patriziato urbano nella fondazione di una chiesa per gli Osservanti
Probabilmente fondata nell’XI secolo e ricostruita nel XII, la concattedrale sorge sul sedime di una preesistenza bizantina, su cui crebbe il centro medievale della città.
La chiesa di Sant’Andrea, priva di un prospetto vero e proprio, si affaccia su un passaggio voltato attraversato da una strada.
La chiesa di Sant’Antonio abate, nota come Sant’Antuono, sorge nel quartiere a ridosso del Castello.
Del seggio di Teggiano, originariamente nel portico della chiesa del Corpo di Cristo, crollato nel terremoto del 1857, si ha notizia dal XV secolo.
La chiesa e il convento sorgono su un’area che, nel XIV secolo, ospitava un monastero benedettino femminile
La chiesa del SS. Rosario, suffraganea della chiesa Madre, sorge nel punto più alto del centro di Alì.
La chiesa madre dedicata a Sant’Agata domina il piccolo centro urbano con la sua mole.
La dimora della famiglia Fama è sita tra la chiesa delle Anime Purganti e la via Pietro Fama...
La chiesa dello Spirito Santo sorge nella parte alta del comune di Alì, a conclusione della via ...
Secondo le fonti, il convento di Alì costituisce per cronologia la quarta sede in Sicilia dell'ordine ...
Il palazzo della famiglia Maggiore sorge alle spalle della chiesa madre di Alì, lungo la strada che conduce ...
La struttura, tra le maggiori in ambito municipale, testimonia lo sviluppo che la colonia augustea doveva aver avuto nel I secolo d.C.
Il castello di origine altomedievale, sorto ai piedi del colle Sant'Angelo, a ridosso dell’impianto urbano antico, passò nel Quattrocento sotto il dominio dei Pandone, potenti conti di Venafro
La cattedrale, edificata nel XII secolo, sorge sul colle San Leonardo, di fronte al centro storico, in una zona che oggi appare spopolata ma che in origine era ricca di rovine
La chiesa, con l’alta guglia del suo campanile, domina il profilo declinante del centro storico di Venafro, ai piedi del castello.
The church and the Franciscan convent complex were built in a peripheral area of the historic center, of which they became the hub, along the road that leads to the cathedral.
La torre, conosciuta anche come Palazzo Caracciolo di Miranda, dal nome degli ultimi feudatari di Venafro, secondo la tradizione fu edificata nel Trecento dalla duchessa Maria di Durazzo.
La chiesa di Santa Maria Maggiore a Teggiano, documentata già nel X secolo ma ricostruita nel Duecento e, nuovamente, a seguito del terremoto del 1857, conserva importanti tracce della stagione medievale e rinascimentale
Noto come Castello Macchiaroli, la sua costruzione risale al X-XI secolo.
Fondata in età angioina fuori dal centro murato, in prossimità della porta omonima, la chiesa fu profondamente rimaneggiata nel Cinquecento
La chiesa venne fondata nel Cinquecento, ma il suo interno fu restaurato nel secolo XIX, in seguito a un incendio.
Fondata in età normanna, la Chiesa di San Michele è posta al limite dell'abitato, con absidi sporgenti verso la valle sottostante.
Il palazzo della famiglia de Honestis è datato al secolo XVIII,
La chiesa madre di Santa Maria Assunta si trova nel punto più alto dell'antico centro...
La chiesa di Santa Marina si inserisce in un sito dall'orografia complessa, in forte pendenza...
La costruzione della chiesa viene legata all’istituzione, all'inizio del XV secolo, della confraternita di Sant'Agata...
Il museo civico venne istituito nel 1984, destinando a sede delle collezioni artistiche e dell'Archivio Storico...
Il museo, aperto al pubblico dal 2005, espone opere d'arte...
Sorta sul sito di una precedente chiesetta medievale, l’avvio della nuova costruzione risale...
A poca distanza dalla chiesa madre sorge la chiesa di San Sebastiano dedicata al santo patrono...
Le prime notizie di una chiesa intitolata a Santa Lucia risalgono al XII secolo...
La chiesa di San Nicola sorge all’estremità orientale del centro abitato, connessa alla chiesa Madre,,,
Da questa piccola chiesa, di incerta datazione, prende nome il quartiere nel quale è ubicata...
Poco distante dalla chiesa madre sorge un edificio nato alla fine del XVI secolo per accogliere le donne indigenti
La chiesa madre di Sant'Angelo di Brolo, intitolata a Santa Maria, si trova nel cuore del centro urbano...
La chiesa annessa all’ex convento dei Minori Osservanti di Sant’Angelo di Brolo si trova a margine dell’abitato...
Nella contrada di piano Croce sorge un complesso rurale nato dalla trasformazione in residenza extraurbana...
La chiesa di San Domenico fu costruita nella seconda metà del XVI secolo
Pochissime sono le informazioni disponibili sulla chiesa di San Nicolò...
Non possediamo informazioni precise sulle cronologie in cui si colloca la costruzione...
La chiesa sorge nella parte più alta del paese, sul ciglio di un costone...
La chiesa di San Pietro si trova nel punto più alto di Roccavaldina, connessa alla chiesa madre...
Il palazzo sorge nella parte più bassa del paese e occupa un isolato oggi circondato dall'abitato.
La chiesa si trova all'interno dell'antico quartiere ebraico di Castroreale, al confine meridionale dell'abitato...
La chiesa sorge nei pressi dell'antico quartiere ebraico di Castroreale, di fronte alla Sinagoga...
Le prime notizie sulla chiesa dedicata alla Madonna Accomandata risalgono alla seconda metà del XV secolo...
Il complesso conventuale dei frati Minori Osservanti sorgeva a poca distanza dal centro abitato, immerso nel verde...
Ad angolo tra la piazza del castello e l’attuale via Umberto I, si trova una bottega di speziale...
La piccola chiesa dei SS. Cosma e Damiano sorge nell’antico quartiere ebraico di Rocca...
La chiesa di Maria Santissima della Catena si trova nell’omonima contrada, a poca distanza....
Istituito nel 2000 è uno dei poli in cui si articola il Museo Diocesano diffuso ...
Edificato intorno alla metà del XV secolo il Palazzo è tra gli esempi più affascinanti dell’architettura civile gotico-catalana ad Alghero del Quattrocento
Costituisce un modello estremamente interessante dell’architettura tardo gotico-catalana, caratterizzandosi per la rinuncia alla linearità e per una più fervida vivacità della decorazione
Innalzato sul finire del Cinquecento dalla famiglia Gujò y Duran, il palazzo deve il suo nome attuale alla famiglia Perretti, proveniente dalla Corsica, che lo acquistò nel XVII secolo.
Tra i palazzi più importanti della metà del XV secolo, palazzo Carcassona si erge nel quartiere ebraico di Alghero
L’edificio, di proprietà del mercante catalano Pere Tibau, si erge lungo carrer de Bonaire, in posizione adiacente al palazzo Gujo y Duran.