Palazzo Candida

Importante episodio urbano connesso al ruolo dei vescovi nella trasformazione della città

La fondazione del palazzo Candida risale alla seconda metà del Cinquecento, quando la famiglia dell’omonimo vescovo siracusano giunse al suo seguito a Gerace, dopo la sua nomina nel 1552. L’edificio è suddiviso in due livelli e collocato in posizione privilegiata lungo l’antica via Maestra, che congiungeva la cattedrale alla piazza del Tocco, definita un secolo prima dal vescovo Atanasio Chalkeopoulos la “curia civile” della città.

Il perimetro della residenza, caratterizzata dalla distribuzione degli ambienti principali intorno a un cortile con un fronte porticato e loggiato, è alquanto articolato, probabilmente per via dell’inglobamento progressivo di edifici contigui. Da questo processo si è originato un episodio urbano di particolare rilievo, rappresentato dal passaggio voltato a botte a sesto ribassato, che media l’accesso dalla via principale a un percorso laterale orientato verso la chiesa di San Francesco d’Assisi.

La conformazione delle cornici lapidee delle aperture poste al piano nobile e la presenza di balconcini rivela un probabile intervento di rinnovamento dei fronti del palazzo nel XVIII secolo, probabilmente dopo il terremoto del 1783.