Un raffinato palinsesto della cultura architettonica rinascimentale
La casa, profondamente trasformata nel corso dei secoli, conserva una traccia importante dell’attività di Giovan Battista Lucifero, appartenente a una famiglia di abili scalpellini e architetti geracesi in contatto con i principali rappresentanti della scena artistica messinese di fine Cinquecento.
Si tratta del portale di accesso alla residenza familiare, edificato in pietra locale, che accoglie un complesso e articolato programma figurativo. Questo palinsesto risulta improntato sulla volontà di elevare il proprio profilo, presentandosi non come semplice maestro esecutore, ma come colto architetto.
La decorazione si concentra nella chiave d’arco, nei capitelli e nelle basi degli stipiti. Il concio di chiave ospita lo stemma, contornato dal nome e dal titolo del committente-autore, e accoglie la data di realizzazione, 1614. In corrispondenza degli stipiti, sono presenti quattro blocchi scolpiti a rilievo. Quelli inferiori sono decorati da due mascheroni, le cui espressioni grottesche alludono alla tragedia e alla commedia. Quelli superiori sono caratterizzati dalla raffigurazione di strumenti inerenti alla professione dell’architetto e contengono targhe, su cui sono incisi i nomi dei principali trattatisti di architettura, da Vitruvio a Vignola.