Accesso trionfale alla scena urbana del sacro a Gerace
Documentato a partire dal Seicento e raffigurato nella celebre veduta di Gerace dell’abate Pacichelli, l’Arco dei Vescovi è stato probabilmente costruito nella seconda metà del XVI secolo. L’opera è posta in stretto rapporto con piazza Tribuna, secondo l’esempio rappresentato dall’ormai perduta Porta Grande, che un tempo segnava l’accesso alla piazza del Tocco. Il suo carattere è tuttavia più celebrativo che monumentale. Lo rivela la sua articolazione, secondo il modello dell’arco di trionfo, scandito da coppie di paraste presenti anche sulle ali che legano l’ingresso alla cattedrale e al margine settentrionale della piazza.
Le pareti tra le lesene erano affrescate con le allegorie delle quattro Virtù Cardinali, Giustizia, Fortezza, Prudenza, Temperanza, non più esistenti. La parte sommitale è caratterizzata dalla presenza di un fastigio molto articolato, su cui è collocata una Meridiana. L’Arco rappresentava il punto terminale della tradizionale cerimonia di accesso dei vescovi in città, durante la quale il presule, su un’asina bianca, veniva condotto fino alla cattedrale. In epoche antiche, la processione iniziava dalla chiesa di San Michele, detta ‘De Protopodio’, in seguito da quella di San Martino al Borghetto.