Ettore II Pignatelli

Colto e munifico erede di un feudo in ascesa

Figlio di Camillo Pignatelli e di Giulia Carafa, apparteneva a due tra le più prestigiose casate del regno di Napoli, beneficiando anche delle numerose relazioni culturali e familiari intessute dal nonno, viceré di Sicilia. Formatosi nell’ambiente di corte siciliano, per la morte prematura del padre ereditò in giovane età i numerosi feudi, fra cui quello di Monteleone, dove si trasferì dal 1536, conducendo con sé il proprio precettore, il Minturno.

Mantenne stretti rapporti con la nobiltà dell’isola, imparentandosi in prime nozze con i Cardona, feudatari di Golisano e di Caronia, e in seconde nozze con i Ventimiglia, marchesi di Geraci. Divenne inoltre cittadino di Messina nel 1542. Proseguì nel solco tracciato da Ettore I per il rilancio economico e culturale dei suoi feudi calabresi. Favorì, sempre nel segno della continuità, l’arrivo di comunità religiose regolari a Monteleone e nelle altre città del ducato

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