Colto cittadino di Venafro, professore di diritto a Napoli, celebre trattatista e storiografo della sua città
Nacque a Venafro nel 1463, e si addottorò in legge a Napoli nel 1484. Nel 1522 fu chiamato ad insegnare diritto civile nella facoltà di giurisprudenza di Napoli, ricevendo poco dopo la cittadinanza onoraria. Nel 1524 diede alle stampe in Napoli il trattato Consilia omnibus tam in foro quam in scolis versantibus, nel quale raccolse le massime giurisprudenziali e dottrinarie dei maggiori legisti del tempo. L’opera ebbe una seconda ristampa a Venezia, nel 1577. Giovanni è considerato anche il primo storiografo di Venafro, in quanto illustrò, nella sua opera, le origini e le prerogative della città. La lastra di pietra murata nella sagrestia della chiesa di San Francesco doveva essere la parte frontale della sua tomba, che era in origine collocata nella sua cappella: il giurista aveva ottenuto il privilegio di edificarla dopo aver dotato la chiesa di alcuni fondi rustici, con l’intento di rimarcare il proprio status e il legame con la città natia.
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L’opera, che si conserva oggi nella sagrestia della chiesa di San Francesco a Venafro, è attribuibile ad una bottega napoletana della prima metà del Cinquecento.
La lastra di pietra si conserva murata nella sagrestia della chiesa di San Francesco, a Venafro. Essa doveva essere la parte frontale della tomba del giureconsulto venafrano Giovanni de Amicis