Consalvo II de Cordoba

Uomo d’armi e colto mecenate, tra le figure apicali nella gestione dei domini mediterranei della Corona spagnola

Nipote di Consalvo de Cordoba, Gran Capitano del viceregno di Napoli sotto Ferdinando il Cattolico, ereditò dal nonno materno, oltre al nome, anche vasti feudi nelle province meridionali italiane, mentre grazie al lignaggio paterno divenne membro dell’Ordine del Toson d’Oro.

Condottiero valente e munifico patrocinatore di una vasta famiglia, per il cui mantenimento fu costretto nel tempo alla vendita di una parte delle sue proprietà, iniziò a servire la corte spagnola al tempo di Carlo V sin dall’età di quattordici anni. Proprio al seguito dell’imperatore, prese parte a importanti campagne militari, come quelle di Tunisi e di Algeri, contro i Turchi, servendo invece Filippo II come tenente nella Guerra delle Alpujarras contro i Mori e nelle battaglie di Lepanto e di Tunisi.

Referente della Corona per la gestione delle più complesse questioni politiche e diplomatiche, ricoprì prestigiose cariche, fra cui quella di Governatore di Milano. La sua formazione umanistica, compiuta probabilmente allo Studio di Granada, lo rese colto mecenate dei più raffinati umanisti del suo tempo, fra cui Paolo Giovio, che gli dedicò una trattazione biografica sulla figura del Gran Capitano.

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