Cappella della Madonna dell’Itria

Il fulcro del Succorpo nella continuità della devozione alla Vergine

La cappella della Madonna dell’Itria, anticamente denominata ‘Ghivoritra’, fu fondata nella cripta della Cattedrale nel 1261. L’importanza della cappella è dimostrata dai provvedimenti assunti dai vescovi, come Gregorio Diositani, che nel proprio testamento (1461) dispose di dotare la cappella di numerose proprietà per mantenerne le funzioni liturgiche regolari; o come Ottaviano Pasqua, che nel 1579 ne rese l’altare privilegiato perpetuo, dunque oratorio pubblico e non vincolato ad alcuna famiglia.

Il rinnovamento della veste architettonica e ornamentale della cappella risale ai primi del Seicento, quando il presule Orazio Mattei affidò a Giovan Battista, Giovan Tommaso e Paolo Lucifero, scalpellini di Gerace, l’incarico di realizzare il rivestimento marmoreo policromo della cappella della Madonna dell’Itria. Dopo il terremoto del 1783 si rese necessaria la sostituzione dell’altare, consacrato dal vescovo Giovanni Maria Pellicano. La statua trecentesca della Vergine, posta entro l’edicola centrale all’interno della cappella, proviene dal Santuario della Madonna di Prestarona, ubicato nel territorio della stessa diocesi, e vi è stata trasferita nel 1978.

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