Fonte battesimale

Un frammento delle trasformazioni liturgiche promosse dal vescovo Pasqua

Del fonte battesimale marmoreo, eseguito per volontà del vescovo Ottaviano Pasqua nel 1578, rimane integra solo la vasca in marmo rosa, su cui è scolpito a rilievo lo stemma del committente con leone rampante coronato. Sulla fascia superiore del bacino sono incisi il nome del promotore dell’opera e la data di realizzazione. Il balaustro e la base ottagonale su cui il fonte è disposto sono, invece, di nuova fattura e successivi al recente restauro del frammento cinquecentesco.

L’opera fu portata a compimento dopo la fondazione, su iniziativa del vescovo genovese, del nuovo Battistero (1573), che si trovava nella cattedrale, ma in corrispondenza del piedicroce. L’esecuzione dell’arredo liturgico, probabilmente realizzato da uno scalpellino locale, era in linea con gli adempimenti del Concilio di Trento, secondo cui ogni parrocchia doveva dotarsi di un fonte battesimale. Per la stessa ragione, qualche anno più tardi (1585), Pasqua ne commissionò un altro esemplare per la chiesa geracese di San Michele de Latinis.

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