Monumento funebre di Andrea Candida

‘Pietra parlante’ della storia della diocesi e del ruolo dei suoi vescovi

Pur realizzato solo a metà del Settecento, il monumento funebre del vescovo Andrea Candida, collocato sul pilastro di destra allineato in prossimità dell’asse mediano della navata, attesta la considerazione che, a quasi due secoli dal suo mandato, era riconosciuta alla sua azione riformatrice nella diocesi.

L’opera fu commissionata da un pronipote del vescovo, Ettore Candida, che affidò la stesura del testo dell’epigrafe al vicario apostolico Giuseppe Antonio Parlà, canonico della Penitenzieria e prosecutore dell’opera letteraria di Ottaviano Pasqua sulle biografie dei vescovi di Gerace.

La tavola marmorea dell’iscrizione, che ricorda fra l’altro anche il ruolo svolto da Candida come commendatore dell’Ordine dei Cavalieri di Rodi in Puglia, è posta al di sotto dello stemma familiare maggiormente diffuso, caratterizzato da una sirena dalla doppia coda nella partizione superiore e da tre stelle in quella inferiore.

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