Cripta

Le radici della cattedrale, che legano l’impianto latino al suo passato bizantino

Al di sotto della cattedrale normanna, sul sedime di una chiesa bizantina, ampliata nel 1045, fu ricavato il vano della cripta, con tre bracci della stessa lunghezza, che testimoniano un impianto iniziale a croce greca. Ciascuno dei bracci risulta suddiviso in tre navate da colonne di reimpiego. Entro il suo perimetro, nel 1261, fu fondata la cappella della Madonna dell’Itria, detta in principio ‘Ghivoritra’.

Nei primi decenni del Quattrocento furono edificati, su committenza della famiglia Caracciolo, il cappellone di San Giuseppe, posto al di sotto della cappella dedicata al Battista, e il primo ingresso indipendente al Succorpo, inquadrato da un portale gotico riccamente decorato e posto sul fronte meridionale della cripta.

Nel XVII secolo fu interessata da una ulteriore trasformazione del sistema di accesso, con la realizzazione di una nuova scala in corrispondenza del braccio sinistro del transetto e di un portale di foggia barocca rivolto a piazza Tribuna. Dopo i danni determinati dal terremoto del 1783, nel corso dell’Ottocento le volte della cripta furono decorate con stucco dorato.

Contatti

Cosa vedere qui