Tiberio Muti

Promotore di trasformazioni nella cattedrale, fu il primo mecenate di Tiberio Alfarano

Di nobile famiglia romana, proprio nell’Urbe ricevette le prime significative nomine in ambito ecclesiastico. Nella basilica petrina divenne, inoltre, membro della confraternita del Santissimo Sacramento, istituita dal cardinale Alessandro Farnese. Il suo rapporto di parentela col cardinale Alessandro Cesarini, che aveva amministrato la diocesi di Gerace, favorì la nomina di Tiberio a vescovo della città calabrese.

In controtendenza rispetto a quanto avvenuto dai primi del Cinquecento, il presule romano svolse il suo incarico in prima persona per buona parte del suo mandato. Compì due visite pastorali nella diocesi, i cui verbali sono ancora oggi fonte preziosa sullo stato delle chiese in quel territorio. Promosse consistenti interventi di rinnovamento, oggi non più rilevabili, nel palazzo vescovile e nella cattedrale, nella quale, con il favore del marchese di Gerace Consalvo II de Cordoba, fondò la confraternita del Santissimo Sacramento.

Negli ultimi anni del suo incarico fece ritorno a Roma, conducendo probabilmente al proprio seguito Tiberio Alfarano, che stilò una notissima descrizione dell’antica e della nuova basilica di San Pietro, allora in costruzione. Assunse la cura della diocesi di Assisi, da cui si dimise dopo un breve periodo, ricoprendo sino alla morte la sola carica di canonico di San Pietro.

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